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La ruota del tempo gira nel vigneto
Un’annata è molto più di una frase da abbellimento su un’etichetta, molto più della mera totalità di tutti i vini di un ciclo vegetativo e persino molto più dell’armonia tra posizione geografica, suolo, clima e uomo. Quest’armonia è semplicemente l’asse attorno al quale gira la ruota del tempo. Un’annata è indissolubilmente legata al passato, nonché alla salute del vigneto, ma anche al futuro, ovvero il momento dell’imbottigliamento, e chiaramente al presente. Un’annata è influenzata da condizioni climatiche, economiche e spesso persino sociopolitiche che si presentano durante l’annata in corso così come nelle annate passate. Pertanto, un’annata è un ecosistema estremamente complesso dal quale dipende l’esistenza di migliaia di persone nella nostra regione. Se un’annata è così incerta come quella precedente ci si può immaginare che la pazienza dei viticoltori venga messa a dura prova.
Il piccolo ABC di un’annata:
Da un punto di vista esclusivamente agricolo e climatico una proficua annata si può riassumere in modo grossolano in cinque prerequisiti fondamentali:
Dietro a questi semplici prerequisiti si nascondono processi di gran lunga più complessi che possono cambiare in modo significativo a seconda della varietà, della posizione geografica, della regione e di numerosi altri fattori. Tuttavia, sono sufficienti per una comprensione basilare dei problemi di quest’annata.
Quando niente va per il verso giusto…
Se ci affidiamo al giudizio di Hans Terzer, mastro cantiniere della Cantina San Michele Appiano nonché presidente dell’Associazione dei Kellermeister dell’Alto Adige, l’annata 2019 si può riassumere come uno scontro con forze invisibili. Il clima ha ripetutamente stravolto i piani dei viticoltori ma, grazie al duro lavoro e all’accurata selezione, anche stavolta sono riusciti ad ottenere raccolti di qualità.
L’umidità ha contrassegnato la fine dell’inverno, che è stato allo stesso tempo il preludio di una primavera turbolente e piovosa: aprile e maggio sono stati travolti dal freddo, da condizioni metereologiche estreme e grandine. Tuttavia, il germogliamento delle viti sembra non averne risentito, al contrario della fioritura: il tempo particolarmente variabile nel mese di maggio ha provocato un ritardo dell’inizio della maturazione di 10-14 giorni rispetto alla norma degli anni precedenti.
Le precipitazioni primaverili erano ormai un lontano ricordo all’inizio dell’estate, le cui temperature particolarmente elevate si sono attenuate solamente a luglio. All’inizio di agosto il clima arido si è trasformato repentinamente in alluvioni e grandinate. I temporali hanno raggiunto il culmine il 6 agosto, provocando nella zona di Bolzano conseguenze devastanti per la viticoltura locale: su 100 ettari di superficie coltivata si è verificata talvolta una perdita del raccolto pari al 100%.L’intera fine dell’estate è stata calda e umida, condizioni che hanno causato il marciume delle viti in diverse zone.
…ma alla fine tutto è bene quel che finisce bene!
Per fortuna a inizio settembre Madre Natura ha lanciato un’ancora di salvezza ai viticoltori ed ha benedetto le due settimane di ritardo dell’inizio del raccolto con un tempo straordinariamente regolare e secco. Pertanto, nonostante le mille peripezie dovute al tempo, i viticoltori altoatesini ce l’hanno fatta anche stavolta a produrre uve di ottima qualità. Inoltre, fatta eccezione della zona di Bolzano, il calo del raccolto si è mantenuto intorno al 10-15% rispetto all’anno precedente. Date le condizioni avverse, ciò dimostra grande dedizione e maestria!
Sud
Hans Terzer sa anche fare previsioni piuttosto precise e svelarci con esattezza cosa significa questo andamento climatico per il vostro calice di vino che vi godrete nella tranquillità di casa: i vini bianchi della Bassa Atesina quest’anno saranno particolarmente croccanti e dinamici e avranno perso una piccola percentuale di alcool. E questo lo conferma anche Fanz Haas dell’omonima cantina, situata a Montagna. Per i suoi Pinot Bianco e Pinot Nero prevede profondità e freschezza, mentre per il Gewürztraminer e i suoi compagni aromatici si delinea un sapore meno aromatico ma dalla spiccata espressività.
Hans Terzer è sorpreso e pieno di aspettative anche per quanto riguarda il potenziale di Schiava e Pinot Nero. Grazie al tardivo inizio del raccolto, i vini rossi hanno avuto più tempo per maturare, sviluppando così una maggiore profondità e personalità.
Ovest
Nella parte occidentale della regione la situazione sembra molto simile per quanto riguarda il vino rosso. Stefan Kapflinger, mastro cantiniere della Cantina Merano, compara l’annata 2019 con quella del 2016. Le forti oscillazioni di temperature e il tempo variabile hanno favorito la maturazione delle uve di vini rossi ad ovest della regione.
Nelle zone d’alta quota in Val Venosta, dove il Riesling e il Pinot Bianco si sentono particolarmente a casa, la situazione è la stessa ma con condizioni più estreme. La valle d’origine glaciale e povera di piogge è rimasta relativamente secca per tutto l’anno, sebbene la presenza di forti escursioni termiche. I vini bianchi della Val Venosta dovrebbero pertanto dispiegare tratti particolarmente briosi e vivaci.
Est
All’altro estremo della bussola Hannes Baumgartner, presidente dell’associazione Vignaioli d’Alto Adige del maso Strasserhof a Varna, si mostra relativamente tranquillo. La Valle Isarco ha superato con successo le più gravi turbolenze dell’anno, nonostante sporadici problemi di marciume delle uve e danni legati alle grandinate. Baumgartner si dice soddisfatto con la qualità delle uve e prevede l’usuale freschezza fruttata tipica della Valle Isarco: Riesling e Veltliner conquisteranno con la loro freschezza, mentre Müller-Thurgau e Kerner dovrebbero essere particolarmente aromatici e vivaci.
Tags: Vino , Annata 2019, Alto Adige
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