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La primavera è un periodo di cambiamento sia per l'uomo che per la natura. Il tempo si fa più caldo, il mondo diventa più colorato e in qualche modo tutto sembra essere più mite e luminoso. In Alto Adige, interi fondivalle e pendii di montagna si colorano del delicato bianco-rosa dei fiori di melo. È proprio tra marzo e maggio che i piccoli boccioli si schiudono guardando il sole con un sorriso a cinque petali. Tutto ciò può anche avere un’aria bucolica, tuttavia c’è da dire che in questo periodo gli agricoltori stanno costantemente sull’attenti. La fioritura delle mele è infatti il momento in cui si decide il raccolto.
Prima di esaminare in dettaglio i fiori stessi, gettiamo uno sguardo alla coltivazione delle mele nel suo insieme. L'Alto Adige è il paese delle mele. Un’affermazione lapidaria che nessuno può contestare. In Alto Adige, circa 7.000 agricoltori raccolgono ogni anno circa 950.000 tonnellate di mele su una superficie di 18.400 ettari. Con queste grandi rese, l'Alto Adige fornisce circa il 50% delle mele sul mercato italiano e un incredibile 10% del mercato UE. Tenendo in mente queste cifre da record, si capisce inequivocabilmente l’importanza del periodo di fioritura.
Fioritura e raccolto – un ciclo infinito
L'inizio della fioritura dei meli dipende già dal periodo invernale che gli precede. Se l'inverno è mite e umido, la fioritura inizia prima, in alcuni luoghi già a fine marzo. Se invece l'inverno è particolarmente arido e freddo, è possibile dover aspettare fino a inizio maggio per osservare le prime fioriture. L'insorgenza e la durata della fioritura del melo dipendono naturalmente anche dalla località: in Alto Adige, le mele vengono coltivate ad altitudini comprese tra i 200 e i 1.000 m s.l.m.
Quando Nonno Gelo non è il benvenuto
La fioritura è il momento più critico nel ciclo vegetativo della mela. Se in questo momento i fiori vengono colpiti da malattia, vengono danneggiati o non riescono a crescere in maniera sana, ciò può comportare gravi conseguenze per il raccolto e portare persino a una perdita totale. Una delle più grandi minacce per una fioritura promettente è il gelo. Se i boccioli sono ancora chiusi, sono abbastanza resistenti alle intemperie e possono sopportare facilmente temperature fino a -4 °C. Una volta che il fiore si è aperto, mostra il suo lato sensibile e già un breve calo al di sotto degli 0 °C può essergli fatale.
Tutto fumo e niente gelo
Gli agricoltori devono fare tutto il possibile affinché i delicati fiori non si congelino. Questo li porta a prendere misure a volte drastiche e a volte piuttosto ingegnose. In passato, i meleti venivano addirittura riscaldati, per così dire: i contadini accendevano dei fuochi fumosi in mezzo ai meleti trascorrendo spesso ore ed ore nella gelida notte e facendo circolare il fumo intorno agli alberi per riscaldare i fiori. Oggi si usano barili con pellet di legno o candele antigelo, ma questo metodo oggigiorno è usato relativamente di rado, poiché è stato sostituito da una tecnica molto più efficiente, che vi presentiamo nel prossimo paragrafo
Combattere il gelo con il gelo
Quando in primavera la sirena suona nel mezzo della notte, di solito non è perché c'è un incendio nei meleti o perché c’è l’alta marea come a Venezia, ma - al contrario - perché lì si gela. Questo segnale rappresenta il momento per gli agricoltori di alzarsi dal letto e andare nei campi: è il momento dell'irrigazione antibrina. Con tale operazione si cospargono i fiori con una fine nebbia fino a quando non si forma uno strato di ghiaccio intorno a tutto il fiore. Ciò che inizialmente può sembrare controintuitivo, funziona in realtà come un piccolo igloo per i fiori: a causa del calore di cristallizzazione, cioè il calore ceduto o assorbito quando l'acqua cambia il suo stato aggregato da liquido a solido, la temperatura all'interno del guscio di ghiaccio sale a poco più di 0 °C e il fiore è al sicuro dai danni del gelo. Questo astuto trucco salva migliaia di tonnellate di mele ogni anno e assicura la sussistenza di centinaia di famiglie. Come piacevole effetto collaterale visivo, la mattina dopo l'irrigazione antibrina si ottiene uno spettacolo abbagliante di fiori di ghiaccio.
Per essere sicuri di avere lo spuntino giusto a portata di mano per osservare questa meraviglia, potete trovare qui il nostro assortimento di mele biologiche della Val Venosta. E per addolcire un po' di più l'attesa della stagione delle mele di quest'anno, abbiamo tre ricette per voi che dimostrano che le mele altoatesine non sono buone solo nello strudel.
Torta di mele al farro: Meravigliosamente semplice e veloce, ideale per gli ospiti spontanei.
Apfelkiachl: Le mitiche frittelle altoatesine. Croccanti, succose e dolci - cosa si può volere di più?
Risotto con mele e menta: Dolci o salati, le mele dell'Alto Adige sono una delizia a tutto tondo!
Tags: Mele, Fioritura dei meli, Alto Adige, primavera
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